
09 Gen Banca e Fintech: i trend 2018 in ambito mobile
Gestire denaro e investimenti dallo smartphone è ormai prassi consolidata: nel 2018 i consumatori chiederanno ai propri istituti di credito molto di più, e lo vorranno in piena mobilità.
Abbiamo recentemente realizzato uno studio sui prossimi trend del marcato fintech analizzando oltre 20 app bancarie e fintech pubblicate sia su App Store che su Play Store, con i relativi commenti e le richieste fatte dagli utenti. I dati sono davvero a macchia di leopardo.
App e Banche
Se nelle applicazioni dei primi dieci istituti bancari italiani troviamo una UI ragionata e rispettosa sia delle HIG Apple che del Material Design di Google, con funzioni quasi complete, non è cosi per le banche minori. Intendiamoci, non che le prime siano esenti da bug, ma lo sforzo notevole per offrire una esperienza utente soddisfacente c’è ed è chiaramente percepibile. Per le seconde questo non è altrettanto vero, con design vecchi, procedure di attivazione incomprensibili, design replicati in serie quasi fossero un template precompilato.
Anche le funzioni cambiano molto tra app e app: di realmente complete ne abbiamo viste poche, mancando nelle altre funzioni normalmente accessibili via web o sportello.
Ma quali sono i trend che i consumatori vedranno crescere nel 2018 in ambito app bancarie?
Lending Peer to Peer o Microprestiti
Con un’utenza che cambia, e usa prevalentemente lo smartphone, le nuove esigenze si fanno strada prepotentemente. Tra queste sicuramente quella dei microprestiti tra amici, ad esempio per condividere il pagamento di un regalo o di altra spesa: il denaro è sempre più dematerializzato e questo si traduce nella conversione digitale delle operazioni di ogni giorno.
Accanto a questo, per importi più consistenti (tra 250 e 1000 €) è interessante la possibilità di una remunerazione della coda lunga delle piccole operazioni: importi troppo piccoli per una banca, di interesse per gli istituti che emettono carte di credito, ma con i privati che possono ridurre rischi e costi. Fee assicurate per gli istituti di credito, anche dove non arrivano le carte di credito.
Sicurezza e semplicità
Fingerprint, Face id, un processo fastidio free. Installare un’app e configurarla deve essere semplice, veloce, immediato, sicuro. Anche se si parla di soldi e di banche. Più di una recensione, spesso senza risposta da parte della banca, lamentava un processo astruso e impossibile da portare a termine. Anche con il supporto di un numero verde o similare. Quando il processo andava a buon fine servivano codici, password degne di un film, token imprecisati.
Questo, negli anni di face id e lettori di impronte è intollerabile e trasmette una pessima idea anche della banca più solida. I miei soldi saranno al sicuro? Potrò prenderli subito o dovrò effettuare un rito sciamanico sacrificando un gallo agli dei in una notte di plenilunio?
Il messaggio dei consumatori alle banche è chiarissimo: aggiornatevi agli standard che ci permettono di usare il telefono come siamo abituati a fare o soccombete.
Microinvestimenti e risparmio
Italiani popolo di risparmiatori! Per una volta siamo avanti sui tempi: l’italica propensione al risparmio si sposa con uno dei trend del momento: la possibilità di fare in piena libertà micro piani di accumuli e micro investimenti. Diverse app già danno questa possibilità, specie se si parla degli istituti maggiori, ma il processo andrebbe semplificato e reso disponibile riducendo molte fee e permettendo di lavorare sulla coda lunga, ossia su investimenti inferiori ai 50 euro. In tempi di pensioni e futuro incerto il risparmio si sta trasformando sposando l’esigenza di sicurezza futura con una scarsa liquidità.
Farlo in autonomia significa, per le banche, intercettare un nuovo mercato ancora (semi) inesplorato.
Integrazione di servizi esterni
In un settore ingessato come quello bancario le novità possono essere davvero poche: per questo gli istituti di credito, se vogliono restare competitivi e al passo con le esigenze dei clienti, dovranno sempre più guardare al settore startup. Il che significherà aprirsi a nuovi servizi, nuove possibilità e soprattutto nuove tecnologie come ad esempio la blockchain. Il panorama italiano è abbastanza asfittico, ma le banche di respiro internazionale troveranno sicuramente servizi essenziali alla loro crescita sul mercato europeo: è già successo con alcuni istituti, ma il fenomeno è ancora da esplorare.
In questo caso, le micro fee sui servizi innovativi potrebbero fare digerire canoni altrimenti indigesti in tempi di conti correnti senza spese.
Se volete raccontare la vostra esperienza con l’app della vostra banca, i commenti sono aperti.
Ringraziamo coloro, tra collaboratori e amici che ci hanno permesso di analizzare concretamente le app, usarle, capirle e rilevarne i difetti.
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