
26 Mar La comunicazione ai tempi del Covid19
Il lockdown è sempre più massiccio, ma niente paura, utilizziamo questi giorni per studiare, capire, imparare. Ecco la nostra analisi della comunicazione ai tempi del Covid19 e una serie di link da approfondire dato che tutti #restiamoacasa.
Come stanno affrontando i vari social l’emergenza Corona Virus? E la comunicazione politico istituzionale? E il resto di noi? Sembra che, almeno su questo fronte ci sia compattezza: le fake news, appena provano ad alzare la testa, vengono falciate abbastanza velocemente. Si ok, abbiamo assistito ad una recrudescenza recente, ma qui abbiamo un cauto ottimismo.
I SOCIAL AL TEMPO DI COVID19
L’unità di intenti dei social è ammirevole: Facebook in un primo momento rimandava alla pagina del ministero, adesso ha una sezione curata dedicata con dati, news verificate e certificate, consigli e link al ministero; Youtube mostra un pop-up, ad ogni collegamento, che rimanda invece al sito del ministero; Tik Tok segnala, su ogni video a tema corona virus individuato, che le uniche notizie attendibili sono quelle del ministero oltre ad avere una sezione dedicata e curata con notizie certe e attendibili; LinkedIn fa un lavoro straordinario con il suo feed scrivendo articoli verificati e favorendo discussione e confronto. Bene Twitter con una sezione dedicata ma è necessario fare qualche distinguo: la sezione Covid19 live dice di veicolare solo “risorse ufficiali e credibili”, ma qualche nota stonata la prendono anche loro.
Instagram rimuove i contenuti sospetti sul Covid e lancia il co-watching, oltre a fare la parte del leone sui contenuti di intrattenimento live: dai Coldplay a John Legend, da Vasco a Zucchero, persino i brand ottimo Pinterest con avvisi e una content curation anche qui di bacheche utili a 360 gradi.
LA COMUNICAZIONE POLITICA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Se i social media ci danno speranza per il futuro, i politici riducono quell’ottimismo, almeno lato comunicazione. Abbiamo assistito al moltiplicarsi delle dirette FB del presidente del consiglio, a cui ha fatto da contraltare una comunicazione piena di leak e veline informali che hanno causato veri disastri.
Se Sparta piange, Atene non ride di certo, con il rilancio da parte dell’opposizione (speriamo in buona fede) di fake news e una comunicazione non all’altezza di quanto visto finora con una sostanziale assenza formale (ma un grandissimo lavoro informale) del Presidente della Repubblica. Molto sopra le righe la comunicazione locale, sia a livello regionale che comunale: è virale il video rilanciato anche da Naomi Campbell (QUI) con i vari sindaci e presidenti di regione impegnati a diffidare i cittadini e lanciare strali.
L’Europa è andata in ordine sparso, con Lagarde, Von Der Layen, e i vari capi di stato che hanno lanciato comunicazioni poco chiare e spesso non coerenti.
Da sottolineare l’errore, almeno comunicativo, del dipartimento della protezione civile: ieri a causa dell’isolamento per sospetto Covid 19 del commissario dott. Borrelli, la conferenza stampa quotidiana è stata prima dismessa e poi riconvocata. Mentre siamo felici di apprendere del tampone negativo, non possiamo che sottolineare il grave errore di un ondeggiamento sul punto stampa: il messaggio che è passato è stato che se si ammala il vertice, la catena di comando non scala e non è in grado di compiere o decidere in modo univoco come svolgere le ordinarie e normali funzioni. Davvero un erroraccio incomprensibile.
IL RESTO DI NOI
E adesso la selezione per leggere e approfondire.
Interessantissima l’analisi quotidiana di TBWA (QUI), una delle più grandi agenzie di comunicazione, che con il suo Backslash racconta comportamenti ed evoluzioni dei brand ai tempi del corona virus.
Google pubblica la guida definitiva (QUI) per approcciarsi alla teledidattica con una visione “from zero to hero”.
Se volete capire i diversi modi in cui si espande una epidemia qui c’è un approccio fisico (LINK) e qui uno più matematico (LINK).
Se avete letture da condividere, testi da approfondire, domande varie, aspettiamo i vostri commenti.
UPDATE – In una prima versione di questo articolo avevamo indicato erroneamente che la conferenza stampa della protezione civile non fosse stata convocata. Ci scusiamo con i lettori.
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